76
Giovanni passando sulla statale aveva visto quell’automobile che percorreva zigzagando il letto del torrente e si era fermato ad apprezzare la perizia di chi guidava. Ma il fuoristrada giunto sotto il ponte non sbucava più né da una parte né dall’altra. Incuriosito aveva parcheggiato il motocarro sul ciglio della strada ed era sceso a sbirciare, nascosto dalla sterpaglia. Riuscì a distinguere una spalla e il movimento tipico delle macchine sbatacchiate da un accoppiamento. Il fuoristrada era quello di Albertina, non c’erano dubbi.
Era rimontato sul motocarro senza accertare altro, era già troppo. Non ne parlò con nessuno, ma chiacchierando con Alessandro, mentre piantava crochi: “Sai, dovresti vederla tua moglie come guida nel torrente.”
Alessandro estirpò il discorso.
Un secondo tentativo, con cautela: “Perché non vai ad applaudirla? è uno spettacolo!”
“Giovanni non dire altro, non è da gentiluomo”, con pacatezza.
E ripresero a parlare della reminiscenza in Platone.