Alessandro e Albertina vivevano sotto lo stesso tetto, civilmente, mangiavano insieme e sovente discutevano delle esigenze della casa. Sembravano treni su binari paralleli, separati. Si scambiavano pochi passeggeri, scarse parole.

Caterina provvedeva alla cucina e alla immensa stazione, e ogni mese guidava le semeliesi che la pulivano sotto la sua guida.

Albertina era sempre assorta in qualche lettura. Durante la bella stagione, però, amava scorrazzare per il letto del torrente quasi secco col suo fuoristrada, fino al mare. Verso il tramonto guidava espertissima a tutta velocità, sloggiando i sassi e slittando sui ristagni dell’inverno, lungo il percorso viabile della pietraia fluviale.

Poi rientrava in villa, nei libri.