Voci appena sera si nascose silenziosamente nel vecchio fienile della villa, dove spesso aveva portato pure i suoi figli al cinema la domenica. Quella volta di Via col vento Ada aveva preparato i panini con una frittata che si sentiva anche sul campo dei feriti sudisti.

Da una finestrella controllava il parco, le luci del viale. Verso le diciannove, quando già gli sembrava di captare l’esalazione di un’omelette scaduta, invece avvistò una femmina nascosta in una mantella che si aggirava di soppiatto tra gli alberi, che si fermava al portale e parava qualcosa sulla soglia. Poi zigzagando cauta, era uscita circospetta dal cancello di ferro.

Aspettò pochi minuti per il montaggio completo della scena, e si diresse spedito all’androne. Raccolse quello che la donna aveva armato e trionfante si precipitò in caserma.

Irruppe dal maresciallo: “Ho scoperto l’assassino di Corallo.”

“Come hai fatto?”

L’appuntato tentennò, voleva assegnare il merito al suo intuito, alla sua bravura. Ma ricordando anche l’osservatorio della nottata precedente, esclamò: “E’ stato solo culo!”

“Andiamo insieme a sentire”, Falbo, “porta la bambolina della fattura.”