Fuori l’azienda, devastata dall’alluvione.

Alessandro chiacchierava con i coloni. Agata trafficava in cucina. Francesco aveva un frutto marcio che gli avvelenava i bilanci e lo dovette togliere dalla gerla: “Per quei soldi, non ti inquietare, te li renderò.”

“Quali?”

“Come non te l’ha detto donna Chiara?”

“Non so niente!”

Agata puliva accanto a loro. Orecchiava.

“Un giorno chiedemmo a tua madre se ci prestava una somma per far partire Michele, che voleva cercare fortuna in America. Naturalmente lei ce la diede, dicendoci che se la sarebbe trattenuta dalle paghe mensili, con una modesta quota. Però non cominciò mai. Quando glielo ricordavo lei rispondeva: “Non c’è fretta!” Non lo fece, ora … non c’è più. Quindi lo rammento a te, erano tanti soldi.”

La pelle olivastra di Francesco ora sembrava un cesto sgombro.

Alessandro sorrise, come la mamma: “Debito cancellato.”

Anche la vecchia Agata gli sorrise, per mammitudine.