Alessandro non dimenticò mai quell’estate dopo il diploma. Fu la stagione più felice della sua vita.

Chiara gli stava sempre addosso, con un’arsura inestinguibile. Gli comprò un’automobile sportiva, giravano per i negozi abbracciati, lo vestiva di capi nuovi, di vanità. Chiacchierava con lui soavissima sotto i pergolati, gli parlava della vita presso le fontane. Dei sentimenti nei sentieri del parco: “Ama una donna alla volta. Amala tutta e come per sempre. Anche se dura una sola occasione. Amala sconfinato di cuore e illimitato di tempo, anche se dura un’ora. Vivi sempre in amore, cominciane subito uno nuovo appena l’ultimo ti lascia. In amore soltanto la fine non conta, non c’entra. Amerai un’altra, tutta e come per sempre … L’amore arriva e riparte all’improvviso. Ha un suo tempo. E non è colpa di nessuno quando se ne va. Semplicemente non poteva restare di più.”

Frugavano nelle sorprese del torrente Scilo, cavalcavano in fuga la spiaggia incantata davanti alla loro proprietà, se lo aizzava contro per mangiarselo di baci, ci giocava come una ragazzina. Dopo tanti anni lo travolgeva volandogli addosso dal corrimano.

Gli addolciva le confidenze, le sere sulla collina. Anche con concerti al pianoforte. Affacciati alla finestra gli raccontava ancora che i tuoni dopo il rombo, si calavano a morire taciturni nel precipizio del casale.

Gli fece giurare che non avrebbe aperto la stanza vietata. Lei non sapeva se veramente ci andava a dormire la luna, ma lui non doveva violarla, perché questa era la volontà di Ruggero.

Alessandro le chiedeva spesso di quel suo padre, che durante le notti di libeccio gli pareva di sentire ancora in paese con la carrozza lanciata da cavalli neri.

Lei si emozionava a parlargliene. “Una volta mi informarono che un fulmine era scivolato su un eucalipto spaccandolo in due dalla cima alla radice, e che Ruggero aveva subito abbracciato quel tronco, come per intrappolare quel lampo. Dissero che non ci riuscì, perché non glielo videro guizzare tra le dita. Invece lo catturò, me lo portò e te lo cucinai.” Sorridendo.

Chiara diede tanto amore a quel figlio, quasi volesse fargliene una riserva da bastargli tutta la vita.