Alessandro viaggiava in corriera per andare al Liceo Classico di Catanzaro, con Lucia Gallo che invece frequentava il Magistrale. E parla oggi parla domani, l’ultimo anno si erano impicciati dei loro cuori di adolescenti. Lei inesperta lasciava fare a quel ragazzone già forgiato da un altro amore. Ma Alessandro dovette sbagliare qualcosa, infatti prima delle vacanze pasquali Lucia rimase incinta. Lui non fu affatto conturbato dal “guaio”, anzi n’ebbe una strana gioia. Lei invece non volle sentire ragioni, perché i genitori l’avrebbero cacciata di casa, diceva angosciata. E comunque si sarebbe rovinata la vita con quella creatura. In futuro se si sposavano, avrebbero potuto avere quanti figli desideravano. Lui fece di tutto per convincerla, ma lei fu irremovibile.

Chiara ascoltò Alessandro con molta tristezza, anche se sapeva benissimo che aveva fatto il possibile. Alla fine gli accarezzò materna la testa: “Mamma i soldi per questa cosa non te li dà. Ma nel cassetto del mio scrittoio ce ne sono molti. Fai tu, e portatene più di quanti te ne servono, non si sa mai.”

I due ragazzi presero la solita corriera, ma non andarono a scuola. In una clinica privata del capoluogo fecero il più brutto compito della loro vita. La sera Lucia era regolarmente in famiglia, in pace e contenta, come se avesse meritato un ottimo voto. Alessandro la confortò finché non si ristabilì, poi la evitò definitivamente.

La trattò tanti anni dopo quando Lucia, prima di maritarsi con un rappresentante di macchine agricole, era andata a chiedergli in affitto un appartamento della palazzina di via Pullano.

Alessandro glielo concesse e la pregò di decidere il prezzo lei, che propose una cifra ridicola. Lui la scrisse sul contratto senza battere ciglio. E non le chiese mai aumenti.