Un giorno Chiara si svegliò scoprendo che il marito s’era già allontanato. Aprì le persiane e guardò il mare, il torrente, il dirupo, all’angolo. Dal filo dei panni pendeva un paio di mutandine di pizzo e merletti pregiati. Antiche. Nere.

Ruggero non tornò più a casa. Nessuno seppe più nulla di lui, che era bello come un dio tenebroso.

Pare che il passaggio a livello incustodito fosse alzato. Forse un treno merci era sbucato silenzioso come un serpente e l’aveva travolto. Il suo corpo non fu mai trovato, c’era solo sangue sulle traversine dei binari e nella cunetta il suo cappello.

Quel treno, pare, non si fermò più a nessuna stazione e andò a schiantarsi direttamente nell’aldilà.