Cencioso, si recava spesso al cancello della villa, si rannicchiava contro il muro per incrociare chi entrava.

“Ciao Antonino!” Chiara, smontando dal cavallo bianco.

“Ciao, la fionda non funziona più!”

“Cosa mi vuoi dire?”

“Prima quando mi coricavo digiuno, la mattina non avevo appetito. Ora sì. Non mi arriva, ecco!”

Lei non capiva: “Cosa c’è? Hai fame?”

“Tantissima!”

“Vieni su che ti faccio mangiare quanto vuoi.”

“Nooo. Non voglio avere a che fare col casino. La luna si potrebbe arrabbiare …”

“Aspettami qui, allora.”

E Antonino l’aveva vista scendere lungo il viale con un grosso cesto pieno di roba cucinata, capicolli, salsicce, soppressate. “Bellissima.” “Come la sazietà”. “Senza rutto”, concluse rispettoso.