Il giorno dopo sul quotidiano locale.

Alessandro Corallo è stato assassinato da un ignoto a Semelia.

Il costruttore è stato trovato ieri sera riverso su una fontana del suo parco, con uno squarcio mortale nel ventre.

La macabra scoperta è stata fatta da due dipendenti della ditta Corallo, che si erano recati alla villa per discutere col titolare un nuovo progetto. Il geometra Alfredo Gramigna e il capomastro Angelo Greco, dopo aver suonato inutilmente al portale, sono entrati chiamando, perché avevano notato sangue sul limitare.

Il camino era acceso e una imposta sbatteva isterica. Nessuno.

Ma nel salone superiore rinvenivano la signora Corallo che mugugnava imbavagliata, legata mani e piedi a una grande poltrona, con le gambe divaricate, denudate. Albertina Pasetti appena liberata li informava che era stato uno sconosciuto incappucciato, circa mezz’ora prima. I due a quel punto si sono catapultati di sotto, fuori. Nella bufera hanno setacciato i giardini fino a trovare l’imprenditore accanto ad una fontana. Spirato. Sono rientrati e, riferito alla donna, hanno avvertito i carabinieri.

Il comandante della stazione di Semelia è accorso immediatamente, iniziando le indagini, sulle quali c’è il più stretto riserbo.

Considerato che il Corallo era celebre e amato in paese, prende corpo l’ipotesi che a compiere l’efferato delitto sia stato un forestiero. Non viene trascurata la pista di un crimine di stampo malavitoso.

Si esclude che l’assassino sia stato un ladro, perché sembra non sia stato rubato nulla nel casale. Eccetto l’onore della signora?